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FRANKENSTEIN – a cura di Giorgio Borroni

AUTORE: MARY SHELLEY
EDITORE: BARBERAEDITORE
COLLANA: ROMANZO PER ADULTI
COPERTINA: BROSSURA
N. PAGINE: 250
ETA' CONSIGLIATA:

CODICE LIBRO: 9788878994225

“Non potrà mai esserci comunanza fra me e te: siamo nemici. vattene, o misuriamoci in una lotta da cui uno solo di noi uscirà vivo.”

Frankenstein o Il moderno Prometeo (Frankenstein; or, The Modern Prometheus) è un romanzo gotico, horror, fantascientifico scritto dall’autrice britannica Mary Shelley fra il 1816 e il 1817, all’età di 19 anni. Fu pubblicato nel 1818 e modificato dall’autrice per una seconda edizione del 1831.

È questo il romanzo con cui nascono le figure letterarie del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, ma anche, in maniera erronea, come Frankenstein, nome che, invece, appartiene al suo artefice.

È probabile che si debba alla figura del mostro, espressione della paura, al tempo diffusa, per lo sviluppo tecnologico, se il romanzo è divenuto immortale. Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. La “creatura” è l’esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore.

Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nell’immaginario collettivo in ambito letterario, cinematografico e televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili.

Frankenstein è un romanzo epistolare: la storia, infatti è narrata attraverso le lettere che il capitano Robert Walton comincia a scrivere alla sorella per raccontarle di una sua missione al polo Nord. Durante questa missione Walton incontra Victor Frankenstei.

Victor proviene da un’agiata famiglia svizzera che gli ha garantito un’infanzia serena e un’adolescenza felice, indirizzandolo sulla strada degli studi scientifici, intesi come strumento per indagare e migliorare la realtà. Decide quindi di dedicarsi agli studi di chimica e di filosofia naturale e si iscrive all’università di Ingolstadt, ma un grave lutto lo colpisce: la madre muore di scarlattina, dopo essere stata contagiata da Elizabeth, figlia orfana di una sorella del padre.Il giovane, ossessionato dall’utopia di dare la vita alla materia inanimata, studia con accanimento e, nel corso di alcune ricerche clandestine, crede di aver scoperto il segreto della vita. Victor trascorre così dei mesi cercando di creare un essere vivente assemblato con parti del corpo provenienti da cadaveri, che egli studia nottetempo scoperchiando le tombe dei cimiteri. Una notte, finalmente, la creatura prende vita ma, quando vede il mostro muoversi, Frankenstein fugge terrorizzato. Il “mostro” si impossessa del diario del suo creatore e fugge anch’esso. Victor, colpito da una febbre violenta e dilaniato dai rimorsi, cerca quindi ospitalità presso l’amico Henry Clerval.

Dopo un periodo di cure, Victor decide di tornare a Ginevra ma, poco prima della partenza, riceve dal padre la notizia che suo fratello William è stato ucciso. Una volta tornato a casa, mentre perlustra i luoghi dove si è consumato l’omicidio, Victor crede di intravedere il mostro e capisce che è l’autore del misfatto, anche se la responsabilità è nel frattempo ricaduta su Justine Moritz, la giovane governante della famiglia, che viene processata e condannata a morte. Pur sapendo che la ragazza è innocente, Victor non può scagionarla e decide di allontanarsi verso le montagne. Qui, presso un ghiacciaio, Victor incontra il mostro, che ammette di aver ucciso William e che gli racconta la sua triste storia, fatta di incomprensione, paura e violenza da parte degli uomini per il suo repellente aspetto esteriore. In realtà, il mostro ha imparato a leggere, e, dopo essersi rifugiato nei boschi, ha anche aiutato di nascosto una famiglia assai povera di quei luoghi. Il “mostro”, desiderando essere felice come tutti gli altri uomini, convince Victor a creare un’altra creatura donna, simile a lui,che possa fargli compagnia e con cui ritirarsi in Sud America, lontano da tutti. Victor Frankenstein si sposta allora alle isole Orcadi, seguito di nascosto dal mostro, con il progetto di creare un nuovo essere; tuttavia, angosciato dalle possibili conseguenze di mettere al mondo un altro mostro, pari al primo per forza e violenza, distrugge l’opera quand’essa è ancora incompiuta. La creatura gli giura allora vendetta, promettendogli di consumarla durante la sua prima notte di nozze. Victor si rifugia in Irlanda, ma il mostro lo segue e uccide l’amico Henry, facendo ricadere la colpa sul protagonista, che viene incarcerato. Una volta scagionato, Victor torna in patria col padre e sposa Elizabeth, ma la giovane viene uccisa dal mostro la notte stessa della cerimonia, come preannunciato.

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Descrizione

Frankenstein di Mary Shelley (Mary Shelley’s Frankenstein) è un romanzo con trasposizione cinematografica nel 1994 diretto da Kenneth Branagh.Nel film i due protagonisti, Victor Frankenstein e la sua creatura rianimata, sono interpretati rispettivamente da Kenneth Branagh e Robert De Niro.Il film fa parte di una serie di classici horror che furono prodotti dalla TriStar Pictures negli anni novanta, tra i quali figurano Dracula di Bram Stocker (1992), Wolf – La belva è fuori (1994) e Mary reilly (1996).

Il sottotitolo del romanzo, o il Prometeo moderno è un elemento cruciale per la comprensione del significato dell’opera. Prometeo è un personaggio della mitologia classica: egli è un Titano che restituisce agli uomini il fuoco che Zeus, per vendetta, ha sottratto loro. A causa di questa disubbidienza, Prometeo si trova a subire l’ira del padre degli dei, venendo incatenato da una rupe. Nella versione del mito raccontata da Platone, inoltre, Prometeo è anche il creatore degli uomini.È allora quest’ultima variante del mito quella accolta da Mary Shelley, che fa di Victor Frankenstein un creatore e, al contempo, un individuo che viola consapevolmente un comando divino.

Frankenstein stesso si presenta così:   “Spesso mi interrogavo sull’ origine del principio vitale. Era un quesito audace, un mistero mai svelato; tuttavia quante cose saremmo sul punto di conoscere se la codardia o la disattenzione non ostacolassero le nostre indagini”.

Proprio perché il sottotitolo scelto dalla Shelley ci invita a inquadrare le parole di Victor nella prospettiva mitologica, occorre focalizzare il concetto greco di “tracotanza” (hybris), con la quale viene indicata l’azione di oltrepassare volontariamente quei limiti consentiti dalla moderazione, che per i Greci era uno dei valori fondamentali dell’etica pubblica e privata. Nella sua smodata ambizione, Victor può dunque essere accostato a Faust, lo scienziato tedesco reso celeberrimo nell’omonimo poema di Johann Wolfgang Goethe, che in cambio della conoscenza stringe un patto col diavolo, a cui promette l’anima. Un altro parallelo, sottolineato dalla stessa autrice, è quello con Satana, così come compare nel Paradise Lost (1667) del poeta inglese John Milton: l’angelo Lucifero, ribelle contro Dio, è un evidente richiamo al mostro che si è rivoltato contro il suo creatore.

Oltre al tema della hybris, il libro è attraversato dalla tematica del “doppio”, che lega tra loro i destini di Frankenstein e della sua abominevole creatura. Nell’atmosfera gotica che pervade buona parte del libro, si scontrano l’aspirazione di Victor di creare un essere perfetto e il desiderio di quest’ultimo di essere riconosciuto come un essere umano nonostante il proprio aspetto deforme e terrificante. Speculari sono le scene in cui creatore e mostro si scambiano i ruoli: nella prima Victor, terrorizzato da ciò che sta facendo, si sbarazza della donna che sta costruendo per la sua “creatura” mentre quest’ultima lo spia dalla finestra; nella seconda, il mostro uccide Elizabeth mentre il protagonista osserva impotente attraverso i vetri. Interrogandosi sui limiti dell’uomo e della scienza (in un periodo storico di grandi scoperte ed innovazioni scientifiche), Frankenstein, o il Moderno Prometeo indica anche che le ragioni del conflitto stanno nel profondo della personalità stessa.