IL PICCOLO PRINCIPE – TESTO FRANCESE A FRONTE

AUTORE: Antoine de Saint-Exupéry
EDITORE: RUSCONI LIBRI
COLLANA: CLASSICI PER RAGAZZI
COPERTINA: FLESSIBILE
N. PAGINE: 168
ETA' CONSIGLIATA: DAI 10 ANNI

CODICE LIBRO: 9788818031355

SCOPRI “IL PICCOLO PRINCIPE” – di Antoine de Saint-Exupéry  un classico intramontabile ma soprattutto educativo per ragazzi.

Questo testo oltre ad avere al suo interno le  meravigliose e celebri ILLUSTRAZIONI ORIGINALI dell’autore, ha il testo francese a fronte, SCHEDE DIDATTICHE IN ITALIANO E FRANCESE.

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Il libro è una sorta di dialogo tra un adulto e un bambino, dove il Piccolo Principe rappresenta un’età che spesso gli adulti dimenticano di aver vissuto, e attraverso la sua figura, l’autore dà nuova vita al mito dell’infanzia, dove tutto è meraviglia e stupore.

Il Piccolo Principe è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità.

Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.

Un pilota di aerei, precipitato nel deserto del Sahara, incontra inaspettatamente un bambino che gli chiede «Mi disegni una pecora?». Stupito e dopo vari tentativi non riusciti, il pilota disegna una scatola, dicendo che la pecora desiderata è all’interno; finalmente il disegno viene accettato. Poco per volta fanno amicizia, ed il bambino spiega di vivere su di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui, tre vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura. Il piccolo principe racconta che, nel viaggiare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi, che gli hanno insegnato molte cose. La cura per la sua rosa l’ha fatto soffrire molto, perché spesso ha mostrato un carattere difficile. Ora che è lontano, il piccolo principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva, purtroppo però non si capivano. Il piccolo principe, proveniente dall’asteroide B-612, aveva bisogno di una pecora per farle brucare gli arbusti di baobab prima che crescessero troppo e soffocassero il suo pianeta.

Visitando ciascun pianeta dall’asteroide 325 al 330 il piccolo principe se ne va con l’idea che i grandi siano ben strani. Nel suo viaggio incontra:

  • un vecchio re solitario, che ama dare ordine ai suoi sudditi (sebbene sia l’unico abitante del pianeta);
  • un vanitoso che chiede solo di essere applaudito e ammirato, senza ragione;
  • un ubriacone che beve per dimenticare la vergogna di bere;
  • un uomo d’affari che passa i giorni a contare le stelle, credendo che siano sue;
  • un lampionaio che deve accendere e spegnere il lampione del suo pianeta ogni minuto, perché il pianeta gira a quella velocità; per quest’uomo il piccolo principe prova un po’ di ammirazione perché è l’unico che non pensa solo a se stesso;
  • un geografo che sta seduto alla sua scrivania ma non ha idea di come sia fatto il suo pianeta, perché non dispone di esploratori da mandare ad analizzare il terreno e riportare i dati.

Il geografo consiglia al piccolo principe di visitare la Terra, sulla quale il protagonista giunge, con grande stupore per le dimensioni e per la quantità di persone. Il suo primo incontro, nel deserto, avviene con un serpente. Proseguendo con il suo viaggio, egli incontra un piccolo fiore, delle alte cime, ed infine un giardino pieno di rose. La rosa del suo pianeta aveva raccontato al piccolo principe di essere l’unica di quella specie in tutto l’universo, e quindi rimane molto deluso da questa scoperta. Ma non fa in tempo a pensarci molto che compare una piccola volpe, che gli chiede di essere addomesticata e di essere sua amica. La volpe parla a lungo con il principe dell’amicizia. Il principe incontra poi un indaffarato controllore; l’ultima persona interessante che incontra è un venditore di pillole che calmano la sete, facendo risparmiare tanto tempo.

Dopo aver ascoltato tutto il racconto del piccolo principe, il pilota non è riuscito a riparare l’aereo e ha terminato la scorta d’acqua. Allora vanno alla ricerca di un pozzo. Dopo una giornata di cammino i due si fermano stanchi su una duna ad ammirare il deserto nella notte.

 

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Descrizione

Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di  Antoine de Saint-Exupéry, il più conosciuto della sua produzione letteraria, pubblicato il 6 aprile 1943 a New York da Reynal & Hitchcock nella traduzione inglese  (The Little Prince, tradotto dal francese da Katherine Woods) e qualche giorno dopo sempre da Reynal & Hitchcock nell’originale francese. Solo nel 1945, dopo la scomparsa dell’autore, fu pubblicato in Francia a Parigi da Gallimard.

Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, noto anche con lo pseudonimo di Tonio ( Lione, 29 giugno 1900 – Isola di Riou, 31 luglio 1944), è stato uno scrittore, aviatore e militare francese.

È conosciuto nel mondo per essere stato l’autore del famoso romanzo Il piccolo principe, che nel 2017 ha superato il numero di 300 traduzioni in lingue e dialetti diversi, ed è il testo più tradotto se si escludono quelli religiosi, e per i suoi racconti sul mondo dei primi voli aerei, tra i quali Volo di notte, Terra degli uomini  e L’aviatore. Scrittore riconosciuto, vinse vari premi letterari durante la sua vita, in Francia come all’estero.

È un racconto molto poetico che, nella forma di un’opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell’amore  e dell’amicizia. Ciascun capitolo del libro narra di un incontro che il protagonista fa con diversi personaggi e su diversi pianeti e ognuno di questi bizzarri personaggi lascia il piccolo principe stupito e sconcertato dalla stranezza dei “grandi” («I grandi non capiscono mai niente da soli, ed è faticoso, per i bambini, star sempre lì a dargli delle spiegazioni»). Ad ogni modo, ciascuno di questi incontri può essere interpretato come un’allegoria o uno stereoptico della società moderna e contemporanea. In un certo senso, costituisce una sorta di educazione sentimentale.

Il racconto è dedicato a Léon Werth, amico dell’autore, in particolare a Léon Werth bambino.

«A Leone Werth.
Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»