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LO STRANO CASO DEL DR JEKYLL E MR HYDE

AUTORE: ROBERT L. STEVENSON
EDITORE: JOYBOOK
COLLANA: CLASSICI PER RAGAZZI
COPERTINA: BROSSURA
N. PAGINE: 83
ETA' CONSIGLIATA: 10 ANNI

CODICE LIBRO: 9788861752535

Stevenson appare in quest’opera affascinato dall’analisi del male   e delle ambiguità dell’animo umano. Nel racconto, che colpisce innanzitutto per la trama avvincente e per un genere misto fra giallo, noir, thriller d’azione e racconto del mistero e del terrore, viene evidenziato in maniera molto significativa quel naturale “sdoppiamento” che caratterizza ed è presente in ogni essere umano e che si configura come una rottura dell’integrità della persona, come la scissione del Bene dal Male e, in definitiva, come lo “sdoppiamento” della stessa coscienza umana.

Jekyll infatti così si confessa:

«Pensavo che se ognuno di questi [i due esseri che si dilaniano nella coscienza di Jekyll] avesse potuto essere confinato in un’entità separata, allora la vita stessa avrebbe potuto sgravarsi di tutto ciò che è insopportabile: l’ingiusto avrebbe potuto seguire la propria strada di nequizie, svincolato dalle aspirazioni e dalle pastoie del virtuoso gemello; al giusto sarebbe stato dato altresì di procedere spedito e sicuro nel suo nobile intento, compiendo quelle buone azioni che lo avessero gratificato, senza essere più esposto alla gogna e al vituperio di un sordido compagno a lui estraneo. Era una maledizione del genere umano che questo eteroclito guazzabuglio dovesse così tenacemente tenersi avviluppato… che fin nel grembo tormentoso della coscienza questi gemelli antitetici dovessero essere in perenne tenzone. Come fare, allora, a separarli?»

L’analisi stevensoniana parte infatti dalla constatazione di una diuturna conflittualità fra due dimensioni […] che riconosce come l’uomo non sia unico bensì duplice. Il racconto è una parabola del Male, ciò che emerge è che nell’essere umano vi sono due differenti nature, due tendenze comportamentali (o semplicemente personalità), una volta al Bene, l’altra al Male assoluto, che continuamente in contrasto fra di loro in questa tentano di prendere il dominio dell’individuo. Benché queste personalità, sempre in contrasto tra loro, sono per natura contrapposte, lo stesso Jekyll ammette che nell’animo umano possano esserci infinite sfaccettature delle stesse e che la manifestazione era condizionata sia dalla potenza del filtro utilizzato sia dallo stile di vita condotto dalla persona. La netta divisione tra se stesso e Mr. Hyde, spiega ancora Jekyll, è stata soprattutto influenzata dallo stesso stile di vita che rigido come era non dava abbastanza sfogo a quello che poi diventerà Hyde.

7,00

Descrizione

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, 1886) è un racconto gotico dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson.

Robert Louis Balfour Stevenson (Edimburgo, 13 novembre 1850 – Vailima, 3 dicembre 1894) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta scozzese dell’età vittoriana,  noto principalmente per i romanzi  L’isola del  tesoro e  Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.

L’autore eccelse  nel racconto, sia fantastico, come quelli raccolti in The New Arabian Nights e nel seguito The Dynamiter, che nell’esotico, come pure nel racconto del brivido (alla maniera di Poe) con il suo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. in cui affrontava, in anticipo sulle teorie freudiane, il problema del subconscio e dello sdoppiamento della personalità.

È la storia di un uomo, la cui metamorfosi e il cui sdoppiamento di personalità (prima volontario, poi sempre più incontrollabile), avvenuto in seguito ad alcuni esperimenti scientifici (privi di qualsiasi utilità, come li definisce il dr. Lanyon) perpetrati sulla sua persona, sottopone il lettore al manifestarsi degli istinti, pulsioni, manie e comportamenti spregiudicati di Mister Hyde, contrapposti alla parte razionale, controllata e comunemente accettata del dottor Jekyll. Tale sdoppiamento, presente non solo nel protagonista, si rende manifesto anche negli ambienti in cui i vari personaggi si muovono: un’atmosfera e un’ambientazione gotica nella quale prevalgono il freddo, la notte, la nebbia, il vento e l’intricato labirinto delle strade londinesi (che evocano la logica del mistero, dell’irreale, dell’assurdo e dell’orrore). Conferendo, inoltre, tratti scimmieschi al protagonista, Stevenson sembra aver voluto entrare nel merito dell’ormai dilagante controversia, che aveva coinvolto sociologi, letterati ed ecclesiastici. Il romanzo è, infatti, una testimonianza sconvolgente non solo dell’impatto delle teorie darwiniane sulla moralità vittoriana, ma anche del clima di sfiducia nella scienza e nell’uomo stesso, che si venne creando in Inghilterra verso la fine del secolo, in concomitanza con una vasta crisi economica, politica e sociale. Nella scena finale del romanzo infatti sembrano riemergere appunto le angosce esistenziali dei vittoriani: il timore dell’instaurarsi di un movimento regressivo all’interno del processo evolutivo e la paura di un prepotente riemergere degli impulsi irrazionali della civiltà.