LA LETTERA SCARLATTA

AUTORE: NATHANIEL HAWTHORNE
EDITORE: RUSCONI LIBRI
COLLANA: I GRANDI CLASSICI
COPERTINA: BROSSURA
N. PAGINE: 213
ETA' CONSIGLIATA: DAI 15 ANNI

CODICE LIBRO: 9788818027631

“LA LETTERA SCARLATTA”, UN GRANDE  CLASSICO.

IMPOSSIBILE EVITARE DI LEGGERE…

CURIOSITA’. La lettera scarlatta esisteva davvero! I puritani la cucivano sugli indumenti degli adulteri delle loro comunità dopo averli anche puniti con innumerevoli frustate. 

La Lettera Scarlatta, il romanzo più famoso di Nathaniel Hawthorne, è ambientato nella Boston puritana del XVII secolo.

Hawthorne discendeva da una famiglia di puritani di cui rifiutava la ristretta mentalità, era consapevole delle conseguenze causate dal male, soprattutto dal male commesso in nome della religione e questo tema ha un ruolo centrale nelle sue opere. In esse esplorò diverse tematiche quali il contrasto tra il bene e il malela colpa e l’innocenza e sentiva che la concezione del peccato dei puritani fosse una “perversione”, una mancanza di carità.

Nel romanzo La Lettera Scarlatta dimostra di avere una grande simpatia per l’adultera Hester, che si rivela essere il personaggio più benevolo e caritatevole della storia. È una donna impulsiva e passionale, leale nei confronti del suo amante, è pronta a pagare per i suoi peccati e vive pubblicamente la sua vergogna emarginata dalla società, ma questo isolamento la rende più pura.

Il Revendo Dimmesdale è il suo amante e padre della sua bambina, Pearl. Egli rappresenta l’ipocrisia dei puritani, poiché è un ministro della Chiesa, non riesce a confessare i suoi peccati, è debole e codardo, non riesce ad affrontare le sue responsabilità e lascia che sia Hester a sopportare il peso della vergogna da sola.

Roger Chillingworth è il cattivo della storia, ha come unico scopo la vendetta e tormenta Dimmesdale fino a farlo impazzire. Secondo Hawthorne, Chillingworth commette il peccato più grande: la violazione dell’animo umano. La bambina di Hester rappresenta l’innocenza e la purezza che alla fine salverà sua madre.

Il romanzo è ricco di simboli, ma il più importante è rappresentato dalla lettera scarlatta, la “A” ricamata sul petto di Hester, che inizialmente rappresenta il peccato, ma in seguito diventa il simbolo dell’amore e della vita. Infatti, Hester guadagna col tempo il rispetto della comunità grazie al suo lavoro e all’aiuto che offre a chi soffre, soprattutto alle donne, e poco alla volta gli abitanti del villaggio cominciano a dimenticare il vero significato della lettera “A” ricamata sul suo petto.

Ancora rappresenta il simbolo del peccato e della punizione secondo la rigida mentalità puritana, ma acquista anche un nuovo significato: “Able, Artist, Angel, Admirable” (Abile, Artista, Angelo, Ammirevole), cioè quello che Hester ormai rappresenta per la comunità.

Il romanzo contiene anche molti elementi gotici, come la prigione, il patibolo (su cui la donna viene esposta alla vergogna pubblica e che è simbolo di punizione), il sangue evidente sulla ferita (forse una “A”) che gli abitanti intravedono sul petto del Reverendo Dimmesdale, simbolo dei suoi peccati.

I temi principali del romanzo sono il peccato e il senso di colpa.

5,00

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Descrizione

La lettera scarlatta (The Scarlet Letter), pubblicato nel 1850, è un classico della letteratura statunitense scritto da Nathaniel Hawthorn. Ambientato nella Nuova Inghilterra puritana e retrograda del XVII secolo, il romanzo racconta la storia di Hester Prynne che, dopo aver commesso adulterio, ha una figlia di cui si rifiuta di rivelare il padre, lottando per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. Nell’insieme Hawthorne esplora i temi della grazia, della legalità e della colpa.

Nathaniel Hawthorne (Salem, 4 luglio 1804 – Plymouth, 19 maggio 1864) è stato uno scrittore statunitense. Hawthorne è conosciuto soprattutto per aver scritto opere sul modus vivendi del New England più puritano.

La narrativa di Hawthorne verte principalmente sui temi del fantastico e del soprannaturale.

La lettera scarlatta è incorniciata da un’introduzione (chiamata “La dogana”) nella quale lo scrittore, un alter ego di Hawthorne, finge di aver trovato documenti e carte che raccontano la storia di Prynne e ne provano l’autenticità. Il narratore sostiene anche che quando toccò la lettera ricamata (trovata assieme alle carte) aveva provato “un calore bruciante… come se la lettera non fosse di panno scarlatto, ma di ferro arroventato fino a diventare rosso”. In precedenza Hawthorne aveva lavorato nella Dogana di Salem per lungo tempo, perdendo il proprio lavoro a causa di un cambiamento dell’amministrazione politica.

Nel primo capitolo, narrato in prima persona, lo scrittore racconta di aver trovato negli archivi della dogana di Salem, dove lavorava, un pezzo di tessuto scarlatto ritagliato nella forma della lettera A, accanto al tessuto c’erano dei documenti riguardanti una giovane donna, Hester Prynne.  Nel capitolo successivo comincia a narrare la storia della donna in terza persona, usando il linguaggio tipico del XVII secolo e immergendo il lettore in un’atmosfera drammatica tipica dell’epoca puritana. Hester vive a Boston lontana dal marito per circa due anni. Commette adulterio con il Reverendo Arthur Dimmesdale e darà luce a una bimba, Pearl. In quel tempo l’adulterio veniva severamente punito dalle rigide leggi puritane e Hester finisce in prigione, dove nascerà la sua bambina. La donna viene anche esposta alla pubblica vergogna sul patibolo, ma si rifiuta di confessare il nome del padre di sua figlia, per proteggerlo.

È condannata a indossare una lettera scarlatta “A”, che sta per adultera, ricamata sul vestito. Intanto il marito che Hester credeva morto arriva a Boston deciso a vendicarsi; assume l’identità di Roger Chillingworth e finge di essere un medico. Roger costringe la moglie a non rivelare la sua vera identità, così può sorvegliare gli abitanti del villaggio per scoprire chi sia l’amante di Hester. Comincia a sospettare del Reverendo Dimmesdale e lo tormenta fino a condurlo sull’orlo della pazzia.Intanto Hester conduce una vita solitaria con Pearl in un cottage fuori città e si dedica a lavori umili. Passano sette anni, il Reverendo Dimmesdale, dilaniato dai sensi di colpa per aver lasciato che Hester soffrisse da sola, finisce col confessare pubblicamente i suoi peccati sullo stesso patibolo dove anni prima la donna era stata esposta alla pubblica vergogna, dopo aver mostrato a tutti una “A” scarlatta marchiata sul suo petto, muore tra le braccia di Hester.

Chillingworth muore l’anno successivo, lasciando tutti i suoi averi alla piccola Pearl che in futuro andrà in Europa con sua madre e sposerà un aristocratico. In vecchiaia Hester ritornerà in America, dove si dedicherà ad aiutare i più deboli.