Descrizione
Maschere nude raccoglie il grande percorso teatrale di Pirandello: dall’esordio del 1910, con i due atti unici La morsa e Lumie di Sicilia fino al teatro «dei miti», attraverso quel momento culminante rappresentato, nel 1921, da Sei personaggi in cerca d’autore, in cui il teatro borghese cede il posto a un dramma che si costruisce paradossalmente nella sua stessa impossibilità di costruzione.
Il volume contiene: Sei personaggi in cerca d’autore; Ciascuno a suo modo; Questa sera si recita a soggetto; Enrico IV; Diana e la Tuda; La vita che ti diedi; L’uomo dal fiore in bocca; Il gioco delle parti; Il piacere dell’onestà; L’imbecille; L’uomo, la bestia e la virtù; Come prima, meglio di prima; Vestire gli ignudi; Come tu mi vuoi; Così è (se vi pare); Tutto per bene; La ragione degli altri; L’innesto; Sogno (ma forse no); L’amica delle mogli; La morsa; La signora Morli, una e due; Pensaci, Giacomino!; Lumie di Sicilia; Il berretto a sonagli; La giara; Cecè; Il dovere del medico; Sagra del Signore della Nave; Ma non è una cosa seria; Bellavita; La patente; L’altro figlio; Liolà; O di uno o di nessuno; Non si sa come; Trovarsi; Quando si è qualcuno; All’uscita; La nuova colonia; Lazzaro; La favola del figlio cambiato; I giganti della montagna.
Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867- Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in lingua italiana e siciliana) e circa quaranta drammi, l’ultimo dei quali incompleto.
In antichità, tutte le civiltà primitive, la maschera gioca un ruolo importante dal punto di vista culturale. una maschera era una persona, senza nessuna accezione negativa del mascheramento dell’identità. L’accezione negativa verrà in seguito, soprattutto ad opera di quello straordinario castigatore di costumi del suo tempo che fu Luigi Pirandello. Un’avvisaglia si era avuta già con Carlo Goldoni, che con la sua riforma del teatro abolì la maschera degli attori e ridiede loro la possibilità di recitare con il proprio stesso volto, alla ricerca di una maggior verosimiglianza e di un più fine tratteggio psicologico dei personaggi rispetto a quello consentito dalla Commedia dell’Arte, tradizionalmente recitata dalle maschere regionali italiane. Ma il passo decisivo, come dicevamo, fu di Pirandello.
“Con Pirandello, la maschera diventa delle convenzioni sociali. e l’aggravante pessimistica è che spesso la maschera è imposta dalla società stessa, non volontariamente indossata”.
Pirandello lesse le ipocrisie della società del suo tempo come continui mascheramenti: l’uomo indossa, a seconda del contesto in cui si trova, una, nessuna, centomila maschere diverse; e si comporta in un modo con i suoi famigliari, in un modo diverso sul posto di lavoro, in modo diverso ancora con gli amici, e così via. Con Pirandello, la maschera diventa la maschera delle convenzioni sociali. E l’aggravante pessimistica è che spesso la maschera è imposta dalla società stessa, non volontariamente indossata. Dunque, sottostiamo a maschere imposte dalla società, e altre ne indossiamo volontariamente per celare alla società ciò che ad essa appare sconveniente.
La realtà sociale appare a Pirandello così piena di finzioni e di mascheramenti che l’arte appare più reale del vero: il paradosso pirandelliano è che i personaggi sono più veri degli attori che li interpretano. La finzione è più autentica della realtà. Ecco perché la raccolta dei suoi testi teatrali si intitola “Maschere Nude”, proprio a voler significare la maggior “verità” di queste maschere, di queste finzioni teatrali.