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OTELLO E IL MERCATO DI VENEZIA

AUTORE: WILLIAM SHAKESPEARE
EDITORE: RUSCONI LIBRI
COLLANA: Commedie shakespeariane
COPERTINA: BROSSURA
N. PAGINE: 160
ETA' CONSIGLIATA: DAI 15 ANNI

CODICE LIBRO: 9788818016468

DUE GRANDI SUCCESSI DI WILLIAM SHAKESPARE – OTELLO  E IL MERCANTE DI VENEZIA.

Sono due delle opere più famose del grande drammaturgo inglese: “Otello” (1604), tragedia in cinque atti, e “Il mercante di Venezia” (1596), commedia in cinque atti.

“Otello”.

Otello è un moro, al servizio della  repubblica veneta, al quale è stato affidato il compito di comandare l’esercito veneziano contro i turchi nell’isola di Cipro. All’inizio del dramma, Otello parte da Venezia in compagnia del luogotenente Cassio. Lo avrebbe seguito Desdemona, sua moglie, scortata da Iago e la sua consorte Emilia. Desdemona è sposata con Otello in gran segreto, ma la circostanza viene svelata da Iago. All’arrivo, scoprono che la flotta turca è stata distrutta dalla tempesta.

L’infido alfiere Iago tenta in vari modi di far destituire Cassio, riuscendoci infine con uno stratagemma, grazie all’aiuto di Roderigo. Con l’ignara complicità della moglie Emilia, Iago fa arrivare un prezioso fazzoletto di Desdemona tra le mani di Cassio, convincendo Otello (che osserva di nascosto su consiglio di Iago) del tradimento di Desdemona. Le false difese di Cassio da parte di Iago, e le sue studiate reticenze, sono la parte centrale dell’opera di persuasione che sfocia nella furia cieca del Moro. Otello uccide Desdemona nel letto nuziale soffocandola con un cuscino, travolto dalla gelosia.

Nell’immediato epilogo, Emilia rivela che il tradimento di Desdemona era soltanto un’invenzione di suo marito Iago, il quale freddamente la uccide seduta stante. Otello, preso dal rimorso, a sua volta si toglie la vita, ricadendo sul corpo di Desdemona. Iago, infine, viene portato via, condannato a subire tortura. Cassio, invece, prende il posto di Otello, al servizio della repubblica veneta.

 il “Mercante di Venezia”. 

Bassanio, giovane gentiluomo veneziano, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per corteggiare degnamente Porzia, Bassanio chiede al suo carissimo amico Antonio 3.000 ducati in prestito. Antonio, pur essendo amico di Bassanio, non può prestargli il denaro, poiché lo ha interamente investito nei traffici marittimi. Tuttavia Antonio decide di garantire per lui presso Shylock, ricco usuraio ebreo. Shylock è disprezzato dai cristiani, e ricambia questo sentimento. Soprattutto non sopporta Antonio, il mercante di Venezia, che presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il tasso d’interesse nella città, e che lo umilia pubblicamente con pesanti insulti.

Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio, con Antonio come garante. L’ebreo stabilisce che in caso di mancato pagamento, Antonio debba pagare con una libbra di carne dal proprio corpo. Bassanio cerca di far desistere Antonio dall’accettare l’offerta, ma costui è sicuro di poter saldare il debito, dato che tre navi sono in viaggio per riportare a Venezia ricchezze tre volte più grandi di quanto abbia investito. Il tempo concesso per il saldo del prestito è di tre mesi, e le navi ne impiegheranno solo due. Bassanio si reca a Belmonte; secondo la volontà del defunto padre di Porzia, i suoi pretendenti sposi dovranno scegliere lo scrigno giusto tra tre differenti possibilità (oro, argento, piombo). Il principe del Marocco sceglie lo scrigno d’oro (che non è quello giusto), e il principe d’Aragona sceglie lo scrigno d’argento (e nemmeno questo è quello giusto), mentre Bassanio sceglie lo scrigno di piombo, il meno pregiato dei tre, e ottiene il diritto di sposare Porzia, già precedentemente innamorata di lui. L’amico di Bassanio, Graziano, sposa l’ancella di Porzia, Nerissa. Intanto la sfortuna (nelle vesti della società veneziana!) si accanisce su Shylock: sua figlia Jessica, infatti, consenziente, viene rapita dal cristiano Lorenzo, amico di Antonio e Bassanio, con l’aiuto di Graziano e Salerio. La ragazza è fuggita portando con sé 2.000 ducati e soprattutto gioielli fra i quali l’anello donato a Shylock dalla defunta moglie. L’unica consolazione di Shylock deriva dalla pari sfortuna di Antonio: infatti le sue tre navi sono disperse in mare, per cui egli non potrà più saldare il debito. Nel frattempo Porzia e Nerissa donano ai rispettivi mariti, Bassanio e Graziano, un anello, segno del loro amore. Stringono una promessa, che non dovranno mai separarsene finché l’amore li legherà alle loro consorti.

Shylock decide di portare Antonio di fronte al Doge e alla corte, chiedendo di far valere i suoi diritti. Porzia, che viene a sapere del processo in arrivo, si traveste da avvocato, all’insaputa di tutti, per salvare Antonio. Nerissa la segue vestendosi da scrivano. Giunta in tribunale, Porzia, travestita, esibisce la lettera del Dottor Bellario, giurista e consulente del Doge, in cui si spiega che al processo sarebbe stato presente il suo sostituto, il giovane avvocato Baldassarre (cioè lei stessa). Al processo assistono anche Bassanio e Graziano.

Porzia/Baldassarre invita Shylock ad accettare i 6000 ducati offerti da Bassanio, ormai ricco per avere sposato Porzia, al fine di estinguere il debito dell’amico. L’odio di Shylock verso i cristiani, fomentato dall’abbandono della figlia, gli impedisce di accettare. Al contrario, chiede a gran voce che gli sia pagato il debito con la libbra di carne di Antonio, come da accordo. Nonostante la crudeltà della proposta, il Doge, dice Baldassarre, deve necessariamente applicare la legge e permettere a Shylock di prendersi la libbra di carne, perché in caso contrario si creerebbe un precedente dannoso per lo stato.

Baldassarre invita Shylock a procedere, ma gli comunica che, dato che il contratto parla solo di carne, se verserà anche una sola goccia di sangue, sarà considerato colpevole di aver attentato alla vita di un cittadino veneziano, e quindi i suoi beni saranno confiscati e divisi tra Antonio e lo stato, e lui condannato a morte. Il Doge gli concede in grazia la vita e Antonio rinuncia alla sua parte purché venga ceduta, alla morte di Shylock, in eredità alla figlia Jessica. Inoltre si stabilisce che Shylock debba convertirsi al cristianesimo, pena assai più pesante per l’usuraio. In queste condizioni, Shylock, sconfitto, rinuncia ai suoi propositi.

Bassanio si complimenta con Baldassarre per aver salvato il suo amico e gli chiede come possa ringraziarlo. Il finto avvocato gli chiede solo il suo anello. Bassanio esita, a causa del valore affettivo dell’anello, ma spinto dall’onore e dalla gratitudine finisce per cederlo. Lo stesso è obbligato a fare Graziano per lo scrivano/Nerissa. Quando tutti i cristiani giungono a Belmonte, Porzia e Nerissa chiedono ai mariti gli anelli, ma entrambi spiegano l’accaduto. Quindi le due donne fanno credere di aver trascorso una notte con i nuovi possessori dell’anello, Baldassarre e lo scrivano, per riottenere gli anelli, prima di rivelar loro la vera identità dell’avvocato e del suo assistente. Antonio fa di nuovo da garante per Bassanio che giura di non separarsi mai più dal suo anello. Successivamente Nerissa riferirà a Lorenzo che i beni di Shylock diventeranno suoi e di Jessica dopo la morte dell’usuraio. Nel frattempo si scopre che le tre navi di Antonio sono tornate sane e salve in porto.

 

 

 

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Descrizione

Shakespeare scrisse due grandi opere.

-Otello (titolo originale The Tragedy of Othello, the Moor of Venice) è una tragedia  scritta agli inizi del XVII secolo. La prima rappresentazione documentata ebbe luogo il 1º novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra. Otello, all’epoca in cui è stato scritto, ha rivoltato il tradizionale simbolismo teatrale. Egli ha la pelle nera, colore che all’epoca simboleggiava satanismo e barbarie. Il soldato bianco, al contrario, veniva interpretato come simbolo di onestà.

-Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) è un’opera teatrale scritta probabilmente tra il 1596 e 1598. La trama dell’opera riprende abbondantemente quella di una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, Il Giannetto, prima novella della giornata quarta della raccolta di cinquanta detta Il Pecorone, che Shakespeare non può aver avuto modo di conoscere nella traduzione di William Painter del 1566, in quanto non conteneva la novella cui Shakespeare si stava ispirando, ma elementi della scena del processo sono presenti nel The Orator di Alexandre Sylvane, pubblicato in traduzione nel 1596. In particolare, del Giannetto vengono conservati, pressoché intatti, i personaggi corrispondenti a Bassanio, Shylock e Porzia, oltre che la vicenda della penale di una libbra di carne.

OTELLO.

Otello, all’epoca in cui è stato scritto, ha rivoltato il tradizionale simbolismo teatrale. Egli ha la pelle nera, colore che all’epoca simboleggiava satanismo e barbarie. Il soldato bianco, al contrario, veniva interpretato come simbolo di onestà. Iago fa di tutto, infatti, per convincere il resto dei personaggi di quanto sia brutale e barbaro Otello, anche con Desdemona. La verità, però, è che nella tragedia shakespeariana Otello è, seppur di pelle nera, nobile e cristiano mentre colui che ha la pelle bianca è bugiardo e manipolatore.

In Otello c’è una sfida continua tra un segno fisico (significante) e il suo significato. Un esempio è Desdemona, che dice di vedere il volto di Otello nella mente di lui, non sul suo viso reale. Anche Iago dice della sua falsità nell’amare il Moro che si tratta in realtà solo di un segno d’amore, non di amore vero. In questo dramma quella che è la relazione tra significante e significato è arbitraria: la significazione dipende da un segno che risulta completamente artefatto, ovvero un fazzoletto che viene indicato come prova di infedeltà.
L’errore di Otello, quello che porta la storia a divenire tragedia, è il non essere in grado di capire quanto arbitraria sia la relazione tra significante e significato.
La tragedia è basata, quindi, su una serie di contrapposizioni a partire da quella già citata:

  • Bianco e nero: nella cultura occidentale bianco sta per bene, puro e nero sta per male, sporco. In Otello tutto questo si ribalta, viene continuamente messo in discussione. Un esempio di questo, oltre all’evidenza di Otello e Iago, è Bianca: pur avendo questo nome ella è una sgualdrina che si guadagna da vivere vendendo il suo corpo. In maniera del tutto ironica Bianca giura di non essere una prostituta appena prima che Desdemona giuri a Otello di essere sincera.
  • Bene e male: Iago è visto come il male poiché è colui che, manipolando le menti dei personaggi, semina e fa fiorire il male, quello che distruggerà la vita di tutti quanti giocando con le loro emozioni.
  • Paradiso e inferno: paradiso e inferno sono, rispettivamente, verità e menzogna in questo dramma.

Per quanto riguarda i personaggi di Otello, invece, possiamo individuare quelli principali e le loro caratteristiche primarie:

  • Otello: il protagonista della storia è un generale dell’esercito veneziano detto il Moro per via della sua pelle nera. Il ruolo che ha se lo è guadagnato grazie al duro lavoro e ai successi ottenuti combattendo. L’uomo gode di molto rispetto come generale ma non come persona per via del colore della sua pelle e per l’essere straniero. Di carattere Otello è un uomo buono per natura che, ingenuamente, crede che anche tutti gli altri lo siano. Egli ama profondamente Desdemona, sua moglie nonostante arrivi ad ucciderla. Iago approfitta della fiducia che Otello nutre nei suoi confronti per manipolarlo portandolo a uccidere l’amata. Dopo essersi reso conto dell’errore Otello non vuole più vivere e si suicida.
  • Desdemona: il suo nome significa sfortunata ed è la moglie di Otello. Fedele, dolce, saggia e appassionata, tutto l’amore che nutre per il marito la porterà alla morte nonostante ci fossero elementi utili per pensare che lui volesse ucciderla. Non capisce la ragione per cui Otello la accusi di tradimento e, fino alla fine, pensa che la sua innocenza debba necessariamente venire fuori. L’estrema fedeltà e lealtà che nutre per il marito la porteranno a morire nel loro letto dove, consapevole di essere stata appena ammazzata, si autoaccuserà della sua stessa morte pur di salvare il marito. Desdemona muore così come fa una santa: innocente, pura e, secondo molti studiosi, anche vergine.
  • Iago: Iago è il cattivo, colui che insinua il male negli altri e lo fa fiorire. Egli è senza alcun dubbio il protagonista principale della tragedia, seppur intitolata a Otello. Lui è la causa di tutto ciò che accade, lui e tutto l’odio che prova nei confronti di Otello. Ciò che lo spinge ad essere così cattivo è l’invidia che lo corrode da dentro, il vedere la felicità altrui. Iago è ossessionato dalla caduta di Otello, tanto da progettarla nei minimi dettagli. La sola cosa che importa a Iago è Iago stesso, la sua faccia e la sua reputazione, il commettere male senza essere smascherato né sospettato.
  • Emilia: dama di compagnia di Desdemona e moglie di Iago, viene brutalmente uccisa da quest’ultimo. Donna di buoni sentimenti e dal forte senso pratico, esprime un forte senso di giustizia e muore per questo. Pur di fare ciò che è giusto sacrifica il suo matrimonio e la sua vita accusando Iago di essere la causa della morta di una persona che non aveva fatto nulla.
  • Cassio: luogotenente di Otello, la sua reputazione arriva ovunque per via dei suoi meriti in battaglia. Amico fidato di Otello, l’uomo collabora con Desdemona per evitare che Otello cada ma non riesce a fermare quella gelosia alimentata da Iago nonostante tutte le parole che spende in merito.

IL MERCANTE DI VENEZIA.

Ci sono una serie di macro tematiche che vengono affrontate dal bardo del mercante di Venezia. Le principali sono:

  • Pregiudizio e intolleranza: palese è in quest’opera di Shakespeare l’antisemitismo così come è evidente il disprezzo reciproco che anima cristiani ed ebrei. Anche la società inglese all’epoca di Shakespeare era giudeofobica e a Venezia gli ebrei erano tenuti a indossare un cappello rosso così da venire identificati facilmente; erano ghettizzati in alcuni quartieri sorvegliati da guardie cristiane. Nel racconto di Shakespeare, inoltre, Shylock condanna apertamente gli atteggiamenti dei personaggi cristiani nei suoi confronti; egli viene descritto come rispettoso della giustizia e tende a suscitare simpatia e comprensione. Questo spesso è visto da chi legge Il mercante di Venezia come un invito ad essere tolleranti.
  • Economia e religione: in quest’opera l’economia e il commercio sono messi spesso in contrasto con la religione e le sue tradizioni. Per Shakespeare e tutti quelli della sua epoca prestare denaro con interesse era una pratica comune: Shylock incarna questa situazione mentre Antonio, che fa la stessa cosa senza interesse, viene descritto come moralmente più valoroso. Anche questo, oltre alla differenza religiosa, alimenta l’inimicizia tra i due personaggi. Vengono contrapposti nel senso in cui Shylock sembra tenere, almeno in apparenza, più ai soldi che a qualsiasi altra cosa mentre Antonio, che rappresenta i cristiani, preferisce dimostrare amore e pietà.
  • Legge e pietà: la legge è ambivalente nel mercante di Venezia. Da un lato si ha l’impressione che possa essere manipolata per scopi ingiusti, dall’altro è anche artefice di bene. Se una legge è giusta o no dipende dalle persone che devono applicarla e dalla capacità di farlo utilizzando il buon senso.